Autismo: spiegazione di un disturbo complesso

autismoL’autismo è un disturbo purtroppo diffuso nel nostro paese.

Sebbene negli Stati Uniti, la prevalenza è 4 volte superiore all’Italia, si stima che vi sia stato un incremento negli ultimi 10 anni, da 1 bambino su 1000 a 7 bambini su 1000 (1 bambino su 180) con questo problema.

E’ ciò che ha riscontrato l’IdO, Istituto di Ortofonologia e centro di diagnosi e terapia dell’età evolutiva, del comune di Roma.

Essendo l’autismo un disturbo molto complesso, è ancora diffusa tra le persone, in particolare tra le famiglie dei bambini, una scarsa conoscenza sul problema, sulle cause e sulle possibilità di trattamento.

Che cos’è l’autismo?

L’Autismo, o Disturbo Autistico, rientra nell’ambito dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo e si manifesta nella prima infanzia sulla base di difficoltà di comunicazione, interazione e modalità comportamentali.

CRITERI DIAGNOTICI

Secondo i criteri diagnostici dell Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM IV-TR, 2005) è caratterizzato da 3 elementi fondamentali e distintivi:

A. anomalie nella comunicazione, ovvero assenza o deficit nel linguaggio o elementi quali sorriso, mimica, postura, propri del comunicare;

B. anomalie nell’interazione sociale, cioè assenza di contatti e scambi reciproci con l’altro;

C. attività e interessi marcatamente ristretti e dati per lo più da movimenti stereotipati (es. sfarfallio delle mani) oppure ossessione per una determinata attività.

 

La manifestazione dell’autismo avviene di solito dal 1 anno di vita in poi, ma dai 18 mesi è di solito possibile fare una diagnosi certa.

Non vi sono ad oggi cause certe del disturbo. La complessità di questo disturbo ha fatto da tempo nascere svariate ipotesi, tutte continuamente studiate e dibattute dagli studi scientifici.

Le ipotesi oggi riguardano:

  • fattori genetici ed ereditari;
  • fattori ambientali;
  • deficit dei neurotrasmettitori;
  • vaccini;
  • eventuali complicanze in gravidanza e nel periodo neonatale;
  • teoria della mente (Baron-Cohen, 1985), cioè la capacità del bambino di comprendere gli stati emotivi e mentali dell’altro, che in questo caso manca;
  • modalità di interazione madre-bambino.

E’ possibile fare diagnosi precoce di Disturbo Autistico?

Sebbene sia difficile, è possibile provare ad individuare precocemente i primi segnali dell’autismo per diagnosticarlo il prima possibile e poter intervenire.

l’IdO, Istituto di Ortofonologia e centro di diagnosi e terapia dell’età evolutiva di Roma, ha realizzato a tal proposito un progetto di un anno, tra il 2011 e 2012 per la prevenzione e la diagnosi precoce dell’autismo, attraverso una collaborazione tra scuola o nido, famiglie e pediatri, i quali sono stati formati e aggiornati su come osservare i sintomi o comportamenti tipici dell’autismo per poter poi eventualmente inviare i bambini ad un approfondimento diagnostico.

Questo progetto ha funzionato molto bene, infatti è stato possibile diagnosticare un certo numero di bambini con autismo e fare accertamenti diagnostici su altri casi con dubbio di autismo.

E’ importante poter fare progetti di questo tipo per poter poi tempestivamente intervenire con il trattamento più idoneo per i bambini.

L’autismo va trattato con i farmaci?

Sebbene negli Stati Uniti, è molto diffusa la terapia farmacologica per i sintomi dell’autismo (64% dei bambini) e in Italia in minoranza (17%), è bene sapere che non vi è una prova dell’efficacia di tali terapie per il disturbo autistico.

Questo è quanto sottolinea il dott. Bonati, Responsabile del Dipartimento di Salute Pubblica dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano in base ad uno studio studio americano, dove si evidenzia come i farmaci, possano provocare effetti collaterali in quanto agiscono sul sistema nervoso e potrebbero far insorgere altri disturbi di ansia, umore o di attenzione.

Inoltre i farmaci possono agire su determinati sintomi, ma non “curano” il disturbo e nel caso, la prescrizione deve essere molto scrupolosa.

Quali sono i metodi di trattamento più efficaci?

autismo-bambino

I metodi di trattamento fino ad ora considerati migliori, poiché l’efficacia è stata validata scientificamente, sono quelli comportamentali, nei quali vengono applicati principi del comportamentismo e dell’apprendimento.

Tra questi il metodo d’elezione è l’Aba (Applied Behaviour Analysis), o meglio Analisi Applicata del Comportamento, che prevede inizialmente l’osservazione ed analisi accurata dei vari comportamenti problematici del bambino in base a 3 elementi:

  • antecedenti, cioè gli elementi, fattori che precedono il comportamento-problema;
  • comportamento, cosa fa concretamente il bambino;
  • conseguenze, cosa provoca il comportamento;

In base a questa analisi, si favorisce poi la comparsa di nuovi comportamenti più funzionali e più adattivi per il miglioramento della qualità di vita del bambino, attraverso l’uso dei rinforzi, cioè eventi stimolo, che favoriscono la comparsa di un nuovo comportamento. Il tutto avviene attraverso l’aiuto di tutor, genitori e insegnanti che dovranno applicare in modo costante il programma, quotidianamente.

Un altro metodo molto valido è l’Early Start Denver Model, che si rivolge per lo più a bambini con autismo in età prescolare ed ha un’ approccio più “evolutivo”, cioè rivolto alla globalità del bambino ed in particolare mira allo sviluppo di maggiori abilità di interazione sociale e comunicazione, dalle quali poi possano nascere e svilupparsi altre abilità. Anche questo metodo è svolto con la grande partecipazione dei genitori.

Vi è poi un altro metodo diffuso, il Teacch, considerato abbastanza valido, anche se non ancora scientificamente come gli altri. Questo si basa su un insegnamento strutturato per potenziare i punti forza del bambino, in un ambiente educativo molto strutturato dal punto di vista dello spazio e dei compiti e dove anche in questo caso hanno un ruolo fondamentale i genitori.

Personalmente ho avuto modo di lavorare con bambini con autismo applicando il metodo Aba ed ho potuto constatare l’efficacia e il miglioramento dei comportamenti.

In tutti i casi e tipi di trattamento è bene considerare che i cambiamenti, apprendimenti e miglioramenti dei bambini avvengono in modo graduale, ed è infatti necessaria molta pazienza e costanza da parte di tutti nell’applicazione dei programmi.

E’ importante quindi che le famiglie si affidino a centri specializzati per il trattamento dell’autismo, dove possono trovare tutte le informazioni di cui necessitano, per poter avere una accurata diagnosi e iniziare un percorso con l’aiuto di personale qualificato. Ci sono anche enti, e fondazioni o associazioni che aiutano in parte le famiglie con l’erogazione di fondi per le terapia.

Ma soprattutto è importante che le famiglie possano trovare un sostegno psicologico, ascolto e comprensione, che aiutino ad esprimere ed elaborare le proprie emozioni, per un miglioramento di qualità della loro vita e di quella del proprio bambino.

Per approfondire:

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