Disturbi specifici dell’apprendimento: cosa sono?

disturbi-specifici-dell-apprendimentoDisturbi specifici dell’apprendimento (DSA): Cosa sono?

I disturbi specifici dell’apprendimento sono difficoltà specifiche isolate dell’apprendimento in assenza di deficit intellettivi, psicologici-emotivi, neurologici o sensoriali e di problemi ambientali.

Criteri Diagnostici

  • Un grado significativo di compromissione a carico di una o più abilità scolastiche (lettura, scrittura, calcolo, ecc.)
  • La compromissione deve essere specifica, cioè non riconducibile ad un deficit del funzionamento intellettivo generale (il quoziente intellettivo deve essere nei limiti della norma, che operazionalizzando significa non inferiore di oltre 1 d.s. rispetto ai valori medi attesi per l’età)
  • Le difficoltà scolastiche non sono riconducibili a disturbi di natura neurologica (ad es. epilessia, paralisi cerebrali infantili) o a difetti sensoriali (della vista o dell’udito) non corretti
  • Le difficoltà scolastiche non sono principalmente giustificate da problematiche di carattere emotivo e motivazionale (ad es. quadri depressivi o ansiosi)
  • Le difficoltà scolastiche non sono in relazione a ridotte opportunità educative (provenienza da ambienti socio-culturali svantaggiati, prolungate assenze da scuola, cattiva qualità dell’insegnamento)
  • Le difficoltà sono di natura “evolutiva” e non “acquisita”, nel senso che esse riguardano lo sviluppo dell’abilità e non rappresentano, al contrario, la perdita di un’abilità precedentemente acquisita.
  • La diagnosi può essere formulata solo a partire dalla fine del 2° o del 3° anno della Scuola Primaria, sebbene questo non esenti da un monitoraggio attento (e da un intervento precoce) 

Quali caratteristiche hanno i DSA?

  • Hanno un’origine neurobiologica
  • Specificità: disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità (lettura, ortografia….) in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale
  • Cambiamenti significativi nella manifestazione dei sintomi in relazione all’età (Es. la tipologia degli errori nei disturbi della lettura, ecc.);
  • Lentezza nell’automatizzazione di alcune abilità; ritmo lento di apprendimento.

 

Quali disturbi rientrano nei DSA?

  • Dislessia: disturbo specifico della decodifica della lettura
  • Disgrafia: disturbo specifico della scrittura a livello grafo-esecutivo
  • Disortografia: disturbo specifico della scrittura a livello ortografico
  • Discalculia: disturbo specifico delle abilità di calcolo e/o nella scrittura e lettura del numero

In genere questi disturbi si presentano associati, cioè compresenti, ma possono essere presenti anche isolatamente. Vediamoli nello specifico.

  

dislessiaCos’è la Dislessia Evolutiva ?

La dislessia evolutiva è il disturbo specifico della lettura, ovvero il disturbo della decodifica della lettura.

Il disturbo interessa velocità e accuratezza: la lettura è più lenta e/o meno corretta delle aspettative, in base all’età o alla classe frequentata.

Diagnosi

La diagnosi di Dislessia non può essere formulata prima della fine della 2a classe elementare 

Possibili indicatori di Dislessia – Disortografia in età prescolare (3-5 anni) 

  • Ritardo nell’acquisizione del linguaggio verbale
  • Intorno ai 4 anni, difficoltà di linguaggio:
  1. Confusione di suoni
  2. Frasi incomplete
  3. Sintassi inadeguata
  • Inadeguata padronanza fonologica:
  1. Sostituzione di lettere s/z – r/l – p/b
  2. Omissione di lettere e parti di parola
  3. Parole usate in modo inadeguato al contesto
  4. Parole sostitutive (ad es. girante per tornante)
  5. Scarsa abilità nell’utilizzo delle parole
  6. Mancata memorizzazione di nomi di oggetti conosciuti e sempre usati
  7. Inadeguatezza nei giochi linguistici, nelle storielle inventate, nei giochi di parole, nel riconoscimento e nella costruzione di rime
  • Difficoltà a compiere esercizi metafonologici (Per es. “ottobre” se tolgo “bre” cosa rimane?)
  • Difficoltà nella copia da modello e disordine nello spazio del foglio
  • Disturbo della memoria a breve termine
  • Difficoltà ad imparare filastrocche
  • Difficoltà di attenzione
  • Manualità fine difficoltosa
  • Goffaggine nel vestire, allacciarsi le scarpe
  • Riconoscimento destra/sinistra inadeguati
  • Difficoltà a ripetere sequenze ritmiche e a mantenere il tempo

In età scolare l’alunno dislessico può presentare le seguenti condizioni:

  1. Legge lentamente, con fatica e quasi con sofferenza.
  2. Commette errori di decodifica delle parole soprattutto scambiando l’ordine delle lettere o delle sillabe
  3. Confonde nella lettura grafemi di forma simile o diversamente orientati (p;b;q;d – m;n – a;e)
  4. Confonde nella lettura suoni simili (F-V; T-D; P-B; C-G; M-N; S-Z)
  5. Dimostra una grande differenza nel livello di comprensione di uno stesso testo a seconda che lo legga lui o che gli venga letto.
  6. Ha difficoltà ad identificare e ripetere i fonemi che compongono una parola.
  7. Ha difficoltà generali con tutto ciò che è scritto (siano numeri siano lettere.
  8. Legge più facilmente parole dotate di senso piuttosto che parole inventate
  9. Sostituisce le parole brevi tra loro confondendole
  10. Leggendo omette parti di parole, a volte anche interi gruppi di sillabe
  11. Può leggere due volte la stessa lettera o la stessa sillaba (cavovolo anziché cavolo)
  12. Per aiutarsi tende ad “indovinare” le parole dopo averne letto soltanto l’inizio

 Ed ancora in età scolare….. 

  • Difficoltà nel ricordare la propria data di nascita, il Natale, le stagioni
  • Difficoltà nel sapere che ore sono e nel leggere l’orologio
  • Difficoltà nell’organizzazione del tempo
  • Difficoltà ad imparare le tabelline, l’ordine alfabetico, i giorni della settimana e i mesi in ordine
  • Difficoltà nell’espressione verbale del pensiero, lessico povero  

Quando sono più grandi… 

  • Continuano a leggere in modo non accurato ma soprattutto lento
  • Hanno migliori competenze orali che scritte
  • Difficoltà a riassumere e sintetizzare
  • Continuano ad avere difficoltà nello spelling
  • Si confondono nell’usare lunghe parole
  • Confondono orari, date e luoghi
  • In classe disturbano oppure fanno i buffoni oppure appaiono troppo calmi
  • Bagaglio culturale limitato
  • Difficoltà nella pianificazione e nella composizione di un testo scritto
  • Non sono forti nella memorizzazione
  • Difficoltà nella gestione del tempo
  • Difficoltà nelle materie letterarie
  • Difficoltà nell’organizzare e pianificare le attività

 

disgrafiaCos’è il Disturbo Specifico di Scrittura?

  • Disgrafia:difficoltà nella riproduzione grafica dei segni alfabetici e numerici
  • Disortografia:  difficoltà che riguardano l’ortografia. In genere si riscontrano difficoltà a scrivere le parole usando tutti i segni alfabetici e a collocarli al posto giusto e/o a rispettare le regole ortografiche (accenti, apostrofi, forme verbali etc…)

 

 

Diagnosi

La diagnosi di Disgrafia-Disortografia non può essere formulata prima della fine della 2a classe elementare

In età scolare il bambino con Disturbo specifico di scrittura…

  • Presenta una grafia illeggibile sia con il corsivo sia con lo stampato minuscolo;
  • Mescola diversi tipi di caratteri nella stessa parola (inizia in corsivo, inserisce una lettera in stampato maiuscolo, poi una in stampato minuscolo), inserisce maiuscole e minuscole a caso, scrive nella stessa parola lettere più grandi e più piccole, presenta irregolarità nella forma delle lettere, il tratto sembra tremolante, in alcuni punti la mano preme molto sul foglio e in altri quasi per niente, e così via..;
  • Non scrive le lettere finali delle parole, omette parole intere soprattutto se brevi, come le congiunzioni e le preposizioni, i suffissi e i prefissi;
  • Assume una postura bizzarra, tiene la mano sul foglio in modo inconsueto e tiene il foglio in modo non idoneo;
  • Ha difficoltà a dire a voce il giusto ordine in cui deve porre le lettere per formare una parola;
  • Non è capace di organizzare correttamente lo spazio del foglio;
  • Impugna gli strumenti (dalla matita alle forbici al compasso) con tale forza da farsi venire dei crampi alla mano, al braccio o alla spalla
  • Può avere difficoltà a scrivere e pensare allo stesso tempo;
  • Non può prendere appunti durante le lezioni a meno che l’insegnante non si fermi e gli lasci il tempo di scrivere.
  • Può avere problemi con le sequenze temporali e raccontare prima qualcosa che va dopo e viceversa;
  • Usa una punteggiatura “random”, non collegata all’espressività e al senso, oppure non la usa affatto;
  • Nel tratto di matita o di penna ha difficoltà ad effettuare il cambio di direzione;
  • Ha difficoltà a copiare dalla lavagna;
  • disgrafia-spazialeNon rispetta nella scrittura l’ordine da sinistra a destra dall’alto verso il basso, ma procede nello spazio del foglio in modo casuale;
  • Il movimento della mano non è armonico ma a scatti;
  • Errori fonologici: scambio di grafemi f/v – d/t – p/b, omissioni e aggiunta di lettere; inversioni;
  • Errori non fonologici: separazioni illegali, fusioni illegali, errori nell’uso dell’h, accenti, apostrofi, doppie.

 

discalculiaCos’è la Discalculia Evolutiva?

La discalculia evolutiva è un disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche: difficoltà nei meccanismi di quantificazione, seriazione, comparazione, nelle strategie di calcolo mentale, nella lettura, nella scrittura e nell’incolonnamento dei numeri, nel recupero dei fatti numerici e degli algoritmi del calcolo scritto

Diagnosi

 La diagnosi di Disturbo specifico del calcolo può essere formulata  a partire dalla fine della terza elementare

 Indicatori di rischio  in età prescolare 

a)    Il mancato raggiungimento dell’enumerazione fino a dieci;

b)    Il mancato conteggio fino a cinque;

c)     La non acquisizione del principio di cardinalità;

d)    La difficoltà di comparazione di piccole quantità.

 Indicatori di rischio in età scolare 

  • Difficoltà nell’ordine delle cifre (per cui legge o scrive indifferentemente 15 o 51), nella quantità (se si forniscono disegni confusi può non riuscire a contare correttamente anche se la quantità è limitata) e nell’allineamento dei numeri in colonna;
  • Difficoltà a comprendere il valore posizionale delle cifre;
  • Difficoltà a contare per gruppi (ad esempio contare per due partendo da 1: 1-3-5-7-9);
  • Difficoltà ad eseguire correttamente le sequenze operative connesse con il calcolo, soprattutto in colonna e con il cambio;
  • Difficoltà nel comprendere le frazioni ed i sistemi numerici diversi dai numeri naturali
  • Difficoltà nel leggere numeri con forme simili (3 e 8; 6 e 9; 7 e 4; 2 e 5, ecc) ;
  • Difficoltà a memorizzare la tavola pitagorica, le formule ed i fatti aritmetici in genere, a fare i calcoli a mente, ecc;
  • Difficoltà nel riconoscere i segni e i simboli connessi con la matematica.

 

Da ricordare…

  • Un DSA può essere alla base di problemi psicologici legati al senso di frustrazione e alla perdita di fiducia nelle proprie capacità.
  • Molti bambini con DSA possono accusare ansia da prestazione, scarsa autostima e depressione
  • Spesso queste difficoltà  possono essere  manifestate con comportamenti disfunzionali quali, ad esempio, disturbare in classe o con il rifiuto ad applicarsi nelle attività scolastiche o, nei casi più gravi, rifiuto ad andare a scuola.

 

 

Alcuni consigli per i genitori…

  • Non sentitevi colpevoli. Voi non siete la causa della dislessia di vostro figlio e non avete potuto prevederlo
  • Parlate a vostro figlio e spiegategli come si manifesta e che cosa, insieme, potete fare per affrontarla e superarla
  • Non incolpate nessun altro: il bambino, l’insegnante, l’altro genitore. La dislessia è un fatto della vita: accettatela e pensate alle cose positive che potete fare per affrontarla
  • Leggete a vostro figlio, più spesso e più a lungo che potete. Il bambino potrà:
  1. sviluppare un più vasto vocabolario
  2. udire parole pronunciate in modo appropriato
  3. imparare ad amare i libri
  4. conoscere i libri che i coetanei leggono
  5. apprezzare un’attività senza la pressione scolastica
  • Parlate con vostro figlio: di questo, di quello, di ogni cosa, parlate. E’ molto importante rimanere in stretto contatto con i ragazzi dislessici perché la dislessia influenza anche la personalità, non solo il rendimento scolastico; il non essere come i coetanei crea dei problemi che vanno attentamente seguiti dai genitori
  • Ascoltate vostro figlio. Imparate ad ascoltare ciò che dice e notate ciò che non dice. Notate il tono di voce per capire se ci sono cose che lo preoccupano. Fategli domande: “Cosa pensi di ciò?”Come ti senti quando fai ciò?
  • Giocate con vostro figlio: scacchi, monopoli, memory, giochi di carte, shanghai. Tutti questi giochi sviluppano capacità di concentrazione, strategie, abilità di memoria, manualità fine e tanto altro. Con i bimbi più piccoli create rime, filastrocche, cantate. Non sottostimate mai il valore dell’apprendimento che ha un bambino stando con voi, guardandovi e copiandovi
  • Fate gite e andate a visitare gli amici con vostro figlio. Non dovete necessariamente portarlo nei musei per acculturarlo. Una passeggiata in campagna o sulla riva di un fiume può essere un’ottima esperienza di apprendimento. I nonni sono spesso un grande aiuto per i bimbi dislessici, essi hanno più tempo per leggere loro dei libri, per ascoltarli e parlare
  • Evidenziate gli aspetti positivi delle capacità del ragazzo ad esempio in campo sportivo, pittorico, musicale o quanto altro possa farlo sentire uguale o migliore dei coetanei  

Conclusioni

Una diagnosi tempestiva incrementa significativamente le possibilità di recupero, soprattutto se seguita da un intervento mirato all’interno della scuola, con l’attivazione di un insegnamento rispettoso dei ritmi e delle modalità di apprendimento dei singoli e di un sistema di valutazione che tenga conto delle diverse prestazioni.

Per approfondire il tema:

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