Boom di malattie sessuali in Europa. Allarme in Italia, più a rischio le ragazze

I dati del primo rapporto dell’European center for diseases control indicano un aumento delle infezioni. Solo nel 2009 registrati 344mila casi di clamidia. Nel nostro Paese i contagi sono più di mezzo milione l’anno. L’estate è particolarmente a rischio per i ragazzi

ROMA – Sembravano dimenticate, quasi scomparse, ma sono più che mai presenti. In Europa le malattie sessuali sono in aumento. Colpa spesso dell’imprudenza dei ragazzi, ancora poco attenti ai rapporti protetti. Secondo il primo rapporto dell’European center for diseases control (Ecdc), che raccoglie i dati degli ultimi 10 anni sulle malattie a trasmissione sessuale (Mst), il numero di casi è in continua crescita, con alcune nazioni come la Gran Bretagna che sono un vero e proprio serbatoio.

I numeri forniti dall’agenzia europea parlano di più di 344mila casi di clamidia notificati nel continente nel 2009, con un aumento costante negli ultimi 10 anni che ha portato a un raddoppio dell’incidenza da 143 ogni 100mila abitanti a 332. L’88% dei casi si concentra in quattro paesi, Svezia, Norvegia, Gran Bretagna e Danimarca. L’identikit delle persone più a rischio vede al primo posto le donne (60% dei casi) e i giovani tra 15 e 24 anni (75% dei casi). Per quanto riguarda le altre tre infezioni monitorate – sifilide, gonorrea e linfogranuloma venereo – il rapporto segnala un aumento più contenuto per la sifilide e lievi diminuzioni per le altre. “In realtà i numeri sono sicuramente più alti per tutte queste patologie – spiega il direttore dell’Ecdc, Marc Sprenger – perché non tutti i casi sono riportati correttamente dalle autorità”.

La situazione in Italia. Il problema, pur con numeri meno consistenti, è presente anche in Italia, dove si valuta che le infezioni sessualmente trasmesse possano essere più di mezzo milione l’anno. A ottobre l’Associazione microbiologi clinici aveva segnalato il rischio che nei prossimi anni il numero delle malattie sessuali possa crescere in maniera esponenziale. Nel nostro paese, comunque, le più diffuse sono i condilomi (33,0%), mentre si registra un calo di gonorrea e sifilide. “Anche in Italia, come in Europa, è la clamidia l’infezione sessualmente trasmissibile più diffusa, fra quelle batteriche – spiega Barbara Suligoi, direttore del Centro operativo Aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità – e i dati sottolineano un andamento annuale in costante aumento, con 672 campioni risultati positivi tra aprile 2009 e agosto 2010 secondo la Sorveglianza sentinella basata su 13 laboratori di microbiologia. Bisogna d’altro canto sottolineare che la sorveglianza dell’Ecdc non prende in esame altre infezioni sessualmente trasmissibili numericamente significative come la condilomatosi e l’herpes genitale la cui prevalenza è molto più alta della clamidia in tutti i Paesi dell’Europa occidentale”.

Allarme clamidia. Le più conosciute sono sifilide, gonorrea e l’Aids, ma altre malattie diffuse sono le infezioni da Herpes genitale, le infezioni da papilloma virus (HpV) e le epatiti virali da Hav, Hbc e Hcv (epatite A, B, C). Possono essere presenti in una persona senza provocare sintomi particolari, altre provocano ulcere o perdite mucose. “Solo per la clamidia le donne sono più a rischio – spiega Suligoi – , mentre gonorrea e sifilide sono più frequenti negli uomini. I casi di clamidia sono più numerosi tra le donne probabilmente perché le donne sono testate più spesso degli uomini per questo microrganismo. Se trascurata, può comportare complicanze gravi. L’infezione da clamidia è spesso asintomatica e se non curata può risalire l’apparato genitale andando a colpire le tube ovariche e generando uno stato infiammatorio che può portare a una malattia infiammatoria pelvica e alla sterilità”.

La prevenzione. E’ l’estate uno dei periodi più a rischio, con molti ragazzi che vanno in vacanza a caccia di avventure. “La consapevolezza è bassa nei giovani, ma anche nella scuola, nelle famiglie e nella società in generale, con il risultato che stiamo tornando ai livelli di 50 anni fa – spiega Giorgio Vittori, presidente della società italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) – ; invece è importante sapere che queste infezioni, anche quando sono asintomatiche o comunque non troppo forti, possono portare anche all’infertilità nelle donne. Capita spesso che ci si accorga di essere stati contagiati solo quando si cerca di avere un figlio”.

“La prevenzione – conclude Barbara Suligoi – sta nel riconoscere e quindi conoscere i sintomi delle diverse delle malattie sessuali trasmissibili, Bisogna rivolgersi immediatamente al medico di famiglia o allo specialista per una diagnosi precisa. Non vanno trascurati sintomi strani a livello genitale, va trattato subito il paziente affetto e il partner. Va inoltre usato il preservativo in tutti i rapporti occasionali o con partner non stabile. Non ultimo è necessario effettuare un test Hiv in caso di diagnosi confermata di malattie sessuali trasmissibili: Il rischio di acquisire l’hiv in presenza di infezione sessuale è elevato”.

di VALERIA PINI

Fonti: www.digayproject.org, www.repubblica.it

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