I sintomi del digiuno e dell’astinenza di cibo

digiunoUna marcata perdita di peso e una restrizione dietetica calorica (cioè un persistente introito calorico inferiore al dispendio energetico) persistente può verificarsi non solo in persone con disturbi dell’alimentazione, ma anche in persone che soffrono di patologie quali allergie, intolleranze, problematiche varie all’apparato digerente e che devono di conseguenza modificare la propria dieta, spesso restringendo drasticamente le calorie ingerite quotidianamente.

Ma quali effetti può avere una riduzione significativa dell’introito calorico?

Keys e collaboratori nel loro libro “The Biology of Human Starvation” (Keys et al. 1950) hanno fornito una descrizione dettagliata dei sintomi del sottopeso e della restrizione dietetica calorica riportati da giovani adulti maschi volontari.

David Garner (1997) ha evidenziato che molti sintomi, chiamati da Keys e collaboratori sintomi da digiuno, sono simili a quelli osservati in persone affette da anoressia nervosa, ciò ha contribuito a migliorare la comprensione e il trattamento dei disturbi dell’alimentazione.

Oggi è ampiamente accettato che molti sintomi, in passato attribuiti alla psicopatologia dell’anoressia nervosa, sono la mera conseguenza del sottopeso e della restrizione dietetica calorica.

I sintomi da digiuno

Il Minnesota Study è lo studio più importante pubblicato che abbia valutato gli effetti della restrizione dietetica calorica e della perdita di peso nelle persone di peso normale.

Lo studio, effettuato presso l’Università del Minnesota dal 19 novembre 1944 al 20 dicembre 1945 (Keys et al. 1950), fu ideato per valutare gli effetti fisiologici e psicologici di una severa e prolungata restrizione dietetica calorica e l’efficacia della riabilitazione nutrizione.

Furono selezionati i 36 uomini che avevano un ottimo stato di salute fisico e psicologico e un’elevata motivazione, l’età era compresa tra 22 e 33 anni.

Lo studio fu diviso in tre fasi:

  1. un periodo di controllo di 12 settimane in cui i volontari si cibarono normalmente mentre furono studiati dettagliatamente il loro comportamento, la loro personalità e le loro modalità alimentari;
  2.  24 settimane di semi-digiuno in cui i partecipanti furono sottoposti a una restrizione che corrispondeva a circa la metà del loro introito calorico iniziale;
  3. 12 settimane di riabilitazione nutrizionale in cui i partecipanti furono gradualmente nutriti in maniera normale.

Nonostante le risposte individuali, rispetto alla perdita di peso, variassero notevolmente tutti gli uomini sperimentarono drammatici cambiamenti fisici, psicologici e sociali che riporto di seguito.

Effetti della restrizione calorica e della perdita di peso nei partecipanti al Minnesota Study 

Effetti comportamentali

  • Rituali alimentari (mangiare molto lentamente, tagliare il cibo in piccoli pezzi, mescolare il cibo in modo bizzarro, ingerire cibo bollente)
  • Lettura di libri di cucina e collezione di ricette
  • Incremento del consumo di caffè, tè, spezie, gomme da masticare e acqua
  • Onicofagia
  • Incremento del fumo di sigarette
  • Episodi bulimici
  • Incremento dell’esercizio fisico per evitare la riduzione del contenuto calorico della dieta
  • Autolesionismo

Effetti psicologici

  • Danneggiamento della capacità di concentrazione
  • Scarso capacità di insight e di giudizio critico
  • Preoccupazione per il cibo e l’alimentazione
  • Depressione
  • Sbalzi del tono dell’umore
  • Irritabilità
  • Rabbia
  • Ansia
  • Apatia
  • Episodi psicotici
  • Cambiamenti di personalità confermati dai test psicologici.

Effetti sociali

  • Isolamento sociale
  • Riduzione dell’interesse sessuale

Modificazioni fisiche

  • Disturbi del sonno
  • Vertigini
  • Debolezza
  • Dolori addominale
  • Disturbi gastrointestinali
  • Cefalea
  • Ipersensibilità al rumore e alla luce
  • Edema
  • Ipotermia
  • Riduzione della frequenza cardiaca e respiratoria
  • Parestesie
  • Diminuzione del metabolismo basale
  • Aumento della fame
  • Precoce senso di pienezza

Il Minnesota Study ha avuto un ruolo fondamentale nel migliorare la nostra comprensione dei disturbi dell’alimentazione perché molti sintomi osservati nei volontari sono simili a quelli riferiti dai pazienti sottopeso con disturbi dell’alimentazione.
A conferma di ciò, riporto di seguito la prevalenza dei sintomi da digiuno negli ultimi 28 giorni in 50 pazienti con anoressia nervosa valutati all’inizio del trattamento presso l’Unità di Riabilitazione Nutrizionale della Casa di Cura Villa Garda:

Sintomo -> Percentuale

  • Preoccupazione per il cibo e l’alimentazione -> 90
  • Irritabilità -> 82
  • Ansia -> 78
  • Depressione -> 76
  • Sbalzi del tono dell’umore -> 66
  • Disturbi del sonno -> 66
  • Isolamento sociale -> 56
  • Debolezza -> 56
  • Sintomi gastrointestinali -> 56
  • Intolleranza al freddo -> 56
  • Danneggiamento della concentrazione -> 54
  • Apatia -> 50
  • Aumento del senso di sazietà -> 50
  • Bassa temperatura corporea -> 38
  • Mangiare molto lentamente -> 38
  • Riduzione dell’interesse sessuale -> 38
  • Aumento del senso di pienezza -> 36
  • Aumento del senso di fame -> 32
  • Tagliare il cibo in piccoli pezzi -> 30
  • Collezionare libri di cucina e ricetta -> 28
  • Incrementare il consumo di caffè o tè o spezie -> 28
  • Cambiamenti della personalità -> 28
  • Accumulare cibo -> 24
  • Mangiare cibo bollente -> 24
  • Intolleranza ai rumori -> 22
  • Formicolii -> 20
  • Edema alle gambe -> 18
  • Abbuffate -> 16
  • Intolleranza alla luce -> 16
  • Sentire delle voci in testa -> 4
  • Allucinazioni -> 0 

Per concludere

Per concludere vorrei evidenziare alcuni meccanismi attraverso cui diversi sintomi da digiuno specifici sembrano mantenere il disturbo dell’alimentazione aumentando la necessità di controllare l’alimentazione:

  1.  Ansia: se da una parte può portare a utilizzare il controllo dell’alimentazione, del peso e della forma del corpo per ridurre i sintomi d’ansia, dall’altra può favorire le abbuffate.
  2. Deficit di concentrazione: può minacciare il senso di autocontrollo dell’individuo.
  3. Depressione: peggiorando l’autostima, favorisce l’uso del controllo dell’alimentazione, del peso e della forma del corpo come mezzi di autovalutazione.
  4. Fame: è interpretata come minaccia al controllo alimentare.
  5. Isolamento sociale: da una parte impedisce lo sviluppo di relazioni positive che possono migliorare l’autostima, dall’altra favorisce l’uso dell’alimentazione, del peso e della forma del corpo come mezzi principali per valutare se stessi.
  6. Precoce senso di pienezza: è interpretato come un fallimento dell’autocontrollo.
  7. Rallentamento perdita di peso: può essere vissuto come un segno di perdita di controllo e può essere affrontato restringendo ulteriormente la dieta e utilizzando altri comportamenti non salutari di controllo del peso.
  8. Tendenza ad abbuffarsi: aumenta l’intensità del controllo alimentare.

 

Quindi…

Se anche tu stai seguendo, per qualsiasi motivo, un regime dietetico molto restrittivo, ricorda che il sottopeso porta a sperimentare i “sintomi da digiuno”.

Se interpreti positivamente questi sintomi dando loro un significato di controllo su te stesso, forse potresti avere un problema in ambito alimentare…parlane con uno psicologo, ti aiuterà ad avere una visione sana sul cibo!

 

 

 

Per approfondire:

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  1. […] del soggetto ma anche di erodere uno dei principali fattori di mantenimento dell’anoressia: la sindrome da digiuno. Il peso corporeo rappresenta inoltre e prima di tutto, un prezioso indicatore del funzionamento […]

  2. […] Durante il ricovero uno degli obiettivi principali è il recupero di un peso corporeo sano e la riorganizzazione degli schemi alimentari sia in termini di apporto calorico che di timing dei pasti. La necessità di ripristinare un corretto regime alimentare deriva non solo dall’urgenza di migliorare lo stato metabolico del soggetto ma anche di erodere uno dei principali fattori di mantenimento dell’anoressia nervosa: la sindrome da digiuno. […]

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