"Sentire" con gli occhi

I neuroni dell’udito si attivano anche con la vista. Vedere immagini normalmente associate a un suono attiva la corteccia uditiva in un decimo di secondo. Sono le conclusioni di una ricerca pubblicata su Scientific reports, condotta dall’Università di Milano-Bicocca e dal Cnr, che spiega anche perché la vista del labiale favorisce la comprensione del linguaggio e i motivi per cui il fuori sincrono è così alterante.

La stretta associazione delle informazioni visive con quelle uditive a cui sono più frequentemente abbinate “si basa sui neuroni specchio audiovisivi”, spiega Alice Mado Proverbio, docente di Psicobiologia dell’Università di Milano-Bicocca, “e consente al nostro cervello, per esempio, di ricavare l’immagine di un gatto ascoltando il suo miagolio o la voce di una persona guardando una sua foto”. Grazie alla tecnica chiamata Loreta (Low-resolution electromagnetic tomography) i ricercatori sono riusciti a ricostruire delle immagini tridimensionali che mostrano in che ordine si attivano le diverse aree cerebrali mentre una persona immobile osserva delle fotografie. “I dati evidenziano come il cervello sia in grado di estrarre informazioni associate ai suoni”, ha spiegato Alberto Zani dell’Ibfm-Cnr di Milano, “un decimo di secondo dopo la presentazione dell’immagine, attivando la corteccia temporale allo stesso modo dei suoni percepiti realmente o delle allucinazioni uditive”.

I risultati di questa ricerca spiegano perché la vista del labiale favorisce la comprensione, cosa che non avviene quando si ascolta al telefono; in maniera inversa un labiale incongruente con l’ascolto altera la percezione uditiva. Si tratta del primo studio nell’uomo che offre dati neurofisiologici diretti sull’esistenza dei neuroni specchio audiovisivi già identificati nella scimmia.

Fonte: ANSA

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