Genitori stressati? Attenti ai figli!

genitori-stressatiIn generale, lo stress implica una risposta emotiva e comportamentale da parte dell’individuo ad un qualche evento spiacevole. Tipicamente, la risposta coinvolge un qualche grado di angoscia, che si ripercuote negativamente sul successivo comportamento e funzionamento del soggetto; inoltre, la risposta ha parametri molteplici (fisiologici, emozionali e comportamentali) che insieme incidono sul benessere non solo personale, ma anche altrui (Crnic, Low, 2002).

In particolare, in riferimento ai genitori, si può affermare, in seguito a diverse ricerche, che i figli di genitori stressati sono più vulnerabili a diverse malattie, tra cui infezioni con febbre.
I figli da portare a scuola, poi di corsa in ufficio, senza contare tutte le altre preoccupazioni: fronteggiare la routine quotidiana oggi non è facile per le mamme e i papà. Ma sarebbe meglio che i genitori moderassero agitazione, ansia e stress per il bene dei loro figli.

Lo stress e l’ ansia in famiglia sono una minaccia non solo per la coppia, ma anche e soprattutto per i figli. I figli, in maniera particolare, a tutte le età risentono dello stress dei genitori. Infatti, tutte le frustrazioni e i risentimenti che gli adulti hanno in corpo e che sfogano in casa, sono assorbiti in maniera straordinaria dai bambini, ad ogni età. Vediamo in che modo.

A tre anni, davanti all’atteggiamento stressato dei genitori, il bambino tende ad avere dei sensi di colpa. Non capisce perché la mamma o il papà sono tristi, insofferenti e nervosi e imputa la colpa a sé stesso, a causa del grande egocentrismo tipico di questa età. Si tratta di una tendenza pericolosa che potrebbe trasformarli, da adulti, ad avere una scarsa autostima e la sensazione di sbagliare sempre.
Verso i sei anni di età, i bambini cominciano a confrontarsi con il mondo degli adulti attraverso la scuola. I bambini di questa età risentono molto dello stato d’animo dei genitori e vorrebbero risolvere tutti i problemi. In questo modo, davanti a genitori sotto stress, cresce il loro senso di inadeguatezza che si mostra anche attraverso la scarsa motivazione verso la scuola.
A partire dai 12 anni, invece, parte una fase di critica nei confronti dei genitori e del mondo adulto in generale. Se la mamma e il papà sono troppo concentrati sul lavoro e su sé stessi i figli interpretano il tutto come una totale mancanza di interesse. A questo punto, i ragazzi non comprendono più i loro genitori ma cercano di attirare la loro attenzione anche compiendo gesti negativi e autolesionisti, come quello di consumare droghe e alcol. In più, lo stato perennemente stressato e pessimista dei genitori, le delusioni sul lavoro e le frustrazioni personali incidono anche sulla demotivazione, sulla stanchezza e sul cinismo dei figli.

Infine, è interessante aggiungere che recenti ricerche affermano l’esistenza di “feromoni dello stress”, i quali sono una classe di sostanze, prodotte dalle ghiandole sebacee e sudoripare, percepite per via olfattiva (e in parte gustativa), a livello subconscio. Essi vengono prodotti in dosi elevate tutte le volte in cui si è stressati, nervosi, in cui si fanno code esasperanti in auto o lunghi tragitti quotidiani per raggiungere il lavoro, quando si litiga in ufficio o, in tempi così difficili, non si riesce più a far quadrare i conti, ecc.

L’odore dello stress si impregna e viene percepito, a livello subliminale, da chi ci circonda, mettendo in allarme tutti gli altri, tra cui, soprattutto, i bambini: loro non sanno perché si abbia addosso quell’odore, ma sentono che c’è allarme. A loro volta, quindi, diventano inquieti, si agitano, piangono, sono irritabili: la tensione e l’odore che si ha addosso li mette in allerta come una sorta di sirena olfattiva, e viceversa. Tra i rimedi possibili, rapidi e alla portata di tutti c’è l’abitudine di farsi subito la doccia appena rientrati da casa in modo da “lavar via l’odore” dello stress, parlare a un tono di voce non elevato, evitare litigi davanti ai bambini, addormentarli con una fiaba o una musica rilassante non solo per loro, e così via; questi piccoli accorgimenti sono essenziali affinché lo stare in famiglia sia di conforto, di ricarica e gioia per tutti, grandi e piccini.

 

Scritto dalla dott.ssa Elena Parise, psicologa

 

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