Nell’articolo precedente abbiamo visto la definizione e le caratteristiche tipiche dell’abuso sessuale, pertanto ora ci concentreremo meglio su quelli che sono gli indicatori di tale fenomeno.
Per accertare l’effettivo verificarsi di un abuso sessuale esistono una serie di indicatori (o criteri), i quali, però, non possono costituire un elenco completo e sicuro in base al quale poter desumere con esattezza la sussistenza dell’abuso e, in ogni caso, è sempre bene lasciar fare queste valutazioni a medici, psicologi ed esperti nel settore.
Gli indicatori variano in relazione alla fase di sviluppo del minore e si possono distinguere in diverse categorie.
Tra gli indicatori cognitivi rientrano le conoscenze sessuali inadeguate per l’età, le modalità di rivelazione da parte del bambino dell’abuso sessuale (se e quando rivela, come vedremo in un altro articolo), i dettagli dell’abuso e, a volte, si verifica una certa confusione nel ricordo dei fatti e nella sovrapposizione dei tempi. Per scoprire questi indicatori, le aree che un professionista tende a indagare sono: il livello di coerenza delle dichiarazioni, l’elaborazione fantastica, la distinzione tra vero e falso, il giudizio morale e la chiarezza semantica.
Gli indicatori fisici di abuso sessuale, invece, sono ad esempio la deflorazione, la rottura del frenulo, le ecchimosi e i lividi in zona perianale, ecc. e altri che possono considerarsi più equivoci per le molteplici cause che possono averli generati, come le incisure imeneali, gli arrossamenti e le infiammazioni aspecifiche localizzate (ad esempio, le bambine che praticano ginnastica artistica o ritmica possono presentare rottura dell’imene per via dell’esercizio fisico e non per un abuso sessuale).
Per quanto riguarda, infine, gli indicatori comportamentali ed emotivi, questi comprendono sentimenti di paura, sintomi depressivi, disturbi del sonno e dell’alimentazione, presenza di incubi, un comportamento ipervigilante indicante la paura della ripetizione del trauma, la mancanza di interesse verso attività ludiche con i compagni, nonché una generale alterazione significativa della personalità con possibile presenza di sintomi psiconevrotici, quali, ad esempio, ansia, fobie, ossessioni, ipocondria.
La timidezza e la paura, in particolare, si manifestano soprattutto in presenza dell’adulto abusante (se frequentato dal minore e/o famiglia) o nei confronti di adulti di tal sesso. Inoltre, a causa dei sensi di colpa e delle minacce che spesso questi bambini ricevono dall’offender, i minori abusati possono arrivare anche a mettere in atto meccanismi e comportamenti autodistruttivi, arrivando, in alcuni casi, anche all’esito estremo che consiste nel suicidio.
De Young (1986) ritiene che un ulteriore indicatore comportamentali di abuso sessuale sia una spiccata erotizzazione della propria vita: infatti, i bambini abusati tendono a diventare anche sessualmente aggressivi nei comportamenti e nei giochi. Vero è che, come precedentemente detto, occorre tener conto che tali indicatori di abuso non possono essere utilizzati indiscriminatamente, poiché la presenza di uno o più di essi può dipendere anche da altre cause.
In conclusione, bisogna fare molta attenzione al rischio di vedere una correlazione illusoria tra causa supposta (abuso sessuale) e conseguenze (indicatori), dove non c’è ed per questo che sottolineo l’importanza, qualora si abbia dei dubbi o si notino dei cambiamenti radicali nel minore, di rivolgersi a un esperto e non di ricorrere alla diagnosi/risposta/conclusione “fai da te”.
Gli indicatori, da soli, non possono essere considerati gli indici certi di un avvenuto e certo abuso sessuale: sono necessarie ulteriori indagini relativi alla situazione e alle eventuali cause.
Scritto dalla dott.ssa Elena Parise, psicologa
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