Sex sleep: quando sessualità e parasonnia si confondono

sex-sleepMi è già capitato alcune volte di sentir raccontare in studio dai pazienti, episodi di attività notturna sessuale insolita, caratterizzata da parole oscene, accarezzamenti indesiderati, masturbazione, fino ad un vero e proprio rapporto sessuale completo, messa in atto dai loro partner.

 

Cos’ha di strano il fatto che alcune persone decidano di avere rapporti sessuali di notte?

Se fossero sveglie, direi niente. Ma considerando che questi avvenimenti accadono durante il sonno di uno dei due partner (quello che prende l’iniziativa), ecco che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio disturbo che, alla lunga, può minare la stabilità di coppia, come nel caso del rugbista citato nel 2012 dal the guardian.

Queste persone infatti soffrono di una particolare alterazione del sonno (o parasonnia), battezzata, da chi l’ha scoperta, sexomnia, fondendo il termine inglese per sesso con la radice latina della parola sonno.
In Italia il disturbo è noto come «sonnambulismo sessuale» o, meno frequentemente, come «sessosonnia».

La sexsomnia dunque rappresenta un comportamento sessuale durante il sonno ed è più comune di quanto si pensi. Il ‘sleepsex’ colpisce infatti tra lo 0,5 e il 2% della popolazione, interessa soprattutto i maschi e soprattutto in giovane età (in media 30enni), ed è un disturbo caratterizzato dalla messa in atto, durante il sonno, di attività motoria sessualmente orientata quali sospiri, movimenti ritmici del bacino, fino ad atti sessuali completi. E’ incluso tra le parasonnie (eventi fisici o esperienze che avvengono durante il sonno) non-REM, come il sonnambulismo.

È uno stato di alterazione della coscienza che induce il soggetto che ne è colpito a praticare sesso durante la fase non REM del sonno senza rendersene conto, talvolta coinvolgendo nell’atto sessuale anche partner non del tutto consenzienti, attività di cui al risveglio non ricorda assolutamente nulla.

Che rapporto ha il sex sleep con la violenza sessuale?

Nel 2003 il neurologo canadese Colin Shapiro, oggi direttore del Centro del sonno del Toronto Western Hospital, ha pubblicato la prima revisione sull’argomento.

«Il sonnambulismo sessuale può manifestarsi in tutti i modi con cui si manifesta la sessualità umana», spiega l’esperto. «I soggetti che ne sono affetti possono masturbarsi senza averne coscienza oppure richiedere veri e propri atti sessuali al partner, o a chi si trova a condividere temporaneamente il loro letto».

È proprio quest’ultima caratteristica ad aver portato il disturbo alla ribalta dei media: alcuni uomini accusati di violenza sessuale hanno addotto proprio il sonnambulismo sessuale a giustificazione dei propri atti e, in alcuni casi, sono stati assolti, come nel caso del 25enne Jan Luedecke, un giovane canadese, che nel 2005 è stato assolto proprio per questo motivo.

Secondo lo studio dei ricercatori Saphiro, Trajanovic e Federoff dell’Università di Toronto, questi episodi, che vanno dall’autoerotismo al vero e proprio assalto nei confronti di un’altra persona, hanno luogo durante le fasi del sonno ad onde lente (NREM) e si distinguono dal comune sonnambulismo per tre caratteristiche:
1) risveglio automatico più marcato;
2) attività motorie relativamente ristrette e specifiche;
3) frequente presenza di stati mentali legati al sogno.

Qual’è l’entità del disturbo?

In America, sono stati condotti degli studi, in una clinica del sonno, su un campione di circa 500 pazienti affetti da disturbi legati al riposo notturno. Da questa ricerca è emerso che circa l’8% durante le ore di sonno era spinto da un forte desiderio di sesso che lo portava ad alzarsi e cercare la propria “vittima”. Tutti sintomi riconducibili al sonnambulismo sessuale. Nella ricerca si parla di un campione di soggetti già affetti da altre patologie del sonno: chi è affetto da sexsomnia infatti è di solito affetto anche da altri disturbi del sonno, come il bruxismo, il parlare nel sonno, l’insonnia, il sonnambulismo.

La sexomnia può verificarsi con maggiore frequenza se il paziente è in uno stato di forte stress, accusa fatica e stanchezza durante il giorno, beve troppo o assume alcuni farmaci. Il paziente (o la paziente) tipo durante il giorno avverte normalmente uno scarso interesse sessuale o ha una attività sessuale scarsa, cosa che può ancor più scompensare la relazione di coppia.

Roberto Mutani, primario di neurologia all’ospedale Molinette di Torino nonché responsabile del Centro di medicina del sonno, afferma che di sonnambulismo soffre il 5% degli italiani e di sexsomnia un italiano su cento.

Cosa fare se si soffre di sex sleep?

Per aiutare chi è soggetto a questa patologia, Michael Mangan, psicologo all’Università del New Hampshire (U.S.A.), ha aperto un sito internetwww.sleepsex.org.

Dal 2005 la sexsomnia è inserita ufficialmente nell’elenco dei disturbi del sonno, ma non esiste una cura specifica per trattare il disturbo, tuttavia se ci si accorge di soffrire di tale disturbo è bene rivolgersi a centri specializzati per la cura dei problemi del sonno e del sonnambulismo.

 

Per approfondire il tema:

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