BELLINZONA – Gli intasamenti delle strade dei centri urbani ticinesi sono anche dovuti ai tanti genitori che preferiscono utilizzare l’auto per accompagnare i loro figli a scuola. Per migliorare la sicurezza degli utenti della strada e lenire i problemi ambientali connessi al traffico veicolare in Ticino da anni ci si sta impegnando per trovare nuovi soluzioni. Con il “Piano di Mobilità scolastico” (PMS) deciso dal Consiglio di Stato il 13 luglio dell’anno scorso si è dato il via a un progetto di un piano d’azione indirizzato a tutti gli istituti scolastici. Da oggi il sito www.meglioapiedi.ch relativo al progetto è online.
I comuni pilota – Il Piano di Mobilità Scolastica è stato testato come strumento di tipo attuativo attraverso tre progetti pilota nel corso del 2009-2010: Capriasca, Cadenazzo, Caslano. Tre realtà differenti che hanno sviluppato tre differenti modi di interpretare e risolvere i problemi legati alla mobilità scolastica.
Educazione e sensibilizzazione – Le scuole e i comuni sono invitati quindi a dotarsi di un PMS, studiato a partire dalle informazioni raccolte grazie a questionari sulle abitudini di modalità di spostamento degli allievi, delle famiglie, del personale docente e non docente. Una volta raccolti e analizzati i dati, comuni e scuole potranno adottare delle misure mirate ed indirizzate e basate sulla educazione e la sensibilizzazione di genitori e scolari.
Il sostegno del Cantone – Il Consiglio di Stato incentiva, attraverso finanziamenti nell’ordine di 300mila franchi ai comuni, la realizzazione dei PMS che hanno come finalità, appunto a favorire il tragitto casa-scuola non motorizzato.
Il numero massimo di PMS sussidiabili per Comune sarà determinato in base alla popolazione scolastica (SI, SE e SM – fanno stato i dati ufficiali del DECS): 1 PMS fino a 150 allievi, 2 PMS tra 151 e 300 allievi, 3 PMS tra 301 e 600 allievi, 4 PMS tra 601 e 1’000 allievi, 6 PMS tra 1’001 e 2’000 allievi e 8 PMS da 2’001 allievi.
Campagna avviata nell’ottobre del 2010 – La campagna di promozione al Piano di Mobilità Scolastica si è avviata nell’ottobre 2010, con la pubblicazione del “Manuale mobilità scolastica sostenibile” durante il 2° Convegno cantonale del progetto “Meglio a piedi sul percorso casa-scuola” (“Meglio a piedi”), intitolato “Metodi e strumenti per una efficace gestione della mobilità scolastica”, tenutosi nell’Aula Magna della Scuola Media del Comune di Capriasca. Nel corso del convegno sono stati presentati i più recenti risultati del progetto e lo stanziamento, da parte del Fondo Lotteria intercantonale SWISSLOS, del credito quadro di 300’000 Fr. a disposizione dei Comuni che intendono progettare Piani di Mobilità Scolastica.
I progetti sviluppati – Dall’inizio della campagna ad oggi sono stati sviluppati ben 24 Piani di Mobilità Scolastica in Canton Ticino, che hanno coinvolto 19 comuni, 24 Istituti Scolastici, per un totale di 7110 allievi (1730 S.I.; 3150 S.E.; 2232 SMe). La cifra di allievi coinvolta è pari ad 1/4 della popolazione scolastica delle Scuole dell’Infanzia ed Elementari e 1/5 delle scuole Medie del Cantone.
Si sono già annunciati altri comuni per ulteriori 1.800 allievi circa.
Comuni impegnati: Morbio inferiore, Balerna, Coldrerio, Castel San Pietro, Stabio, Ligornetto, Novazzano, Sonvico, Lugano (Viganello), Tenero, Monte Carasso, Bellinzona (città pilota) Cadenazzo, Caslano, Capriasca, Malvaglia, Semione, Ludiano, Biasca.
In attesa: Riva San Vitale, Gorduno.
Foto d’archivio (Tipress)
Fonte: ticinoline
LA MIA OPINIONE:
Pubblico un sito internet di un nuovo modello di prevenzione che si sta sviluppando in Svizzera sulle problematiche legate alla mobilità scolastica, ovvero alla problematica dell’educazione stradale.
Non avrei mai pensato che a Bellinzona questo fosse considerato un problema rispetto al quale si sentisse l’esigenza di fare prevenzione. Noto comunque che il progetto, benchè arrivi da uno stato per molti versi “illuminato” e all’avanguardia, non contempli alcuna lezione “online”. A proposito di mobilità, qualcuno sosteneva che “la mobilità del futuro sarà l’immobilità”, come a dire che sarà per piacere e non per dovere decidere se spostarsi di casa e vedere la gente.
Possibile che gli Svizzeri non ci abbiano pensato?
Per approfondire il tema:
Vuoi lasciare un commento?