Cos’è il disturbo d’ansia da separazione e come affrontarlo

ansia-da-separazioneFrequentemente bambini e adolescenti possono manifestare sintomi psico somatici conseguenti a disturbi d’ansia.

L’ansia da separazione è comune nell’infanzia e si verifica in proporzione uguale nei due sessi. L’esordio può avvenire in età prescolare, ma molti casi hanno inizio intorno ai 10-12 anni, specialmente quando si associa il rifiuto di andare a scuolaLa caratteristica essenziale è l’ansia estrema scatenata dalla separazione dai genitori, da casa o da altri ambienti familiari.

I bambini dichiarano spesso la paura che qualcuno dei familiari (genitori, fratelli, nonni, ecc.) si farà del male o che gli accadrà qualcosa di terribile in loro assenza. Il pensiero costante che possano accadere eventi catastrofici condiziona e organizza la vita del bambino.

I bambini piccoli sono particolarmente predisposti all’ansia legata alla separazione, perché immaturi e dipendenti dalle figure di accudimento. Nelle diverse fasi del processo evolutivo, infatti, il disturbo può essere di natura transitoria, in quanto legato a cambiamenti e trasformazioni dovute ai processi di crescita.

Il rischio che il problema si stabilizzi è strettamente legato alle reazioni dell’ambiente.

Un bambino con disturbo d’ansia da separazione (DAS) è un bambino che sperimenta un’ansia eccessiva e inappropriata per la separazione delle proprie figure di attaccamento. Ciò viene evidenziato da malessere quando avviene la separazione o anche quando essa è semplicemente anticipata col pensiero, una preoccupazione persistente e irrealistica di perdita o paura che possa accadere qualcosa alle principali figure di attaccamento. Conseguentemente, il bambino ha difficoltà a stare in qualunque luogo dove sia necessario separarsi e dunque,

in età evolutiva, innanzitutto a scuola, ma anche a casa quando i genitori escono o vanno a dormire nella propria cameretta da soli. Sono frequenti incubi connessi con la separazione, lamentele di sintomi fisici nel periodo di anticipazione cognitiva della separazione (per esempio dolori di stomaco al momento di partire per una festa di compleanno dove il bambino sa che sarà lasciato fino a sera).

 

CRITERI DIAGNOSTICI DEL DISTURBO D’ANSIA DA SEPARAZIONE SECONDO IL DSM IV-TR:

 

  1. Ansia inappropriata rispetto al livello di sviluppo ed eccessiva che riguarda la separazione da casa o da coloro a cui il soggetto è attaccato, come evidenziato da tre (o più) dei seguenti elementi:
    1. malessere eccessivo ricorrente quando avviene la separazione da casa o dai principali personaggi di attaccamento o quando essa è anticipata col pensiero
    2. persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo alla perdita dei principali personaggi di attaccamento, o alla possibilità che accada loro qualche cosa di dannoso
    3. persistente ed eccessiva preoccupazione riguardo al fatto che un evento spiacevole e imprevisto comporti separazione dai principali personaggi di attaccamento (per es., essere smarrito o essere rapito)
    4. persistente riluttanza o rifiuto di andare a scuola o altrove per la paura della separazione
    5. persistente ed eccessiva paura o riluttanza a stare solo o senza i principali personaggi di attaccamento a casa, oppure senza adulti significativi in altri ambienti
    6. persistente riluttanza o rifiuto di andare a dormire senza avere vicino uno dei personaggi principali di attaccamento o di dormire fuori casa
    7. ripetuti incubi sul tema della separazione
    8. ripetute lamentele di sintomi fisici (per es. mal di testa, dolori di stomaco, nausea o vomito) quando avviene od è anticipata col pensiero la separazione dai principali personaggi di attaccamento.
  2. La durata dell’anomalia è di almeno 4 settimane.
  3. L’esordio è prima dei 18 anni.
  4. L’anomalia causa disagio clinicamente significativo o compromissione dell’area sociale, scolastica (lavorativa), o di altre importanti aree del funzionamento.
  5. L’anomalia non si manifesta esclusivamente durante il decorso di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo, di Schizofrenia, o di un altro Disturbo Psicotico e, negli adolescenti e negli adulti, non è meglio attribuibile ad un Disturbo di Panico Con Agorafobia.

Specificare se:

Esordio Precoce*: se l’esordio avviene prima dei 6 anni di età.

 

*American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision.Edizione Italiana: Masson, Milano.

 

QUAL E’ LA CAUSA DEL DISTURBO?

Come in tutti i disturbi d’ansia dell’età evolutiva le cause sono molteplici, implicando sia aspetti neurobiologici e temperamentali  che relazionali, affettivi, sociali  ed educativi, in interdipendenza tra loro.

Secondo il modello Cognitivo Comportamentale l’ansia, nelle sue manifestazioni emotive, neurofisiologiche e comportamentali, è determinata da particolari modalità di elaborazione cognitiva dell’informazione che porta il bambino ad essere tormentato da pensieri negativi quali ad esempio la paura di essere abbandonati, feriti, spaventati, dalla sensazione di pericolo di fronte a uno stimolo nuovo,dalla propria autovalutazione di incapacità e inadeguatezza.

Alcuni fattori ambientali possono favorire una predisposizione del bambino a strutturare una disturbo di ansia da separazione, per esempio situazioni familiari fortemente caotiche o connotate da alta conflittualità, separazioni precoci e traumatizzanti dai genitori, minacce ricorrenti di un genitore o di entrambi di abbandono,  minacce di suicidio o più semplicemente genitori ansiosi  che non riescono a sintonizzarsi in maniera efficace con i bisogni del bambini, possono trasmettere alcune loro forti paure ai figli che imparano così a temere di allontanarsi da chi li protegge. In tal caso è facile che il bambino sviluppi uno schema cognitivo di sé e del mondo come minaccioso e pericoloso al punto da doversi difendere e chiedere continua protezione.

 

dasCOSA FARE PER FAR FRONTE A QUESTO DISTURBO?

E’ evidente come un disturbo d’ansia da separazione possa compromettere uno sviluppo armonico del bambino, dunque è importante chiedere consiglio ad uno specialista al fine di valutare accuratamente la situazione e fornire strategie utili per prevenire eventuali difficoltà.

L’obiettivo principale sarà quello di aiutare i genitori (in particolar modo la madre) a sintonizzarsi emotivamente con il bambino evitando di mettere in atto abituali strategie di normalizzazione, sdrammatizzazione o drammatizzazione, razionalizzazione eccessiva o qualsiasi altra modalità distorta volta a ripristinare un’attribuzione esterna alla causa dell’ansia che sta sperimentando il bambino.

Il terapeuta, qualora fosse necessario e possibile, prenderà contatti anche con la scuola al fine di informare le insegnanti sulla problematica psicologica presentata dal bambino e fornire strumenti utili di gestione dell’ansia  a scuola in modo tale da garantire un lavoro congiunto tra famiglia, scuola e terapeuta.

 

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