Molto spesso alla parola “psicologo” associamo quasi automaticamente l’immagine di uno specialista clinico che riceve pazienti in uno studio privato o in ospedale per fornire loro un supporto nell’affrontare momenti delicati di vita. In realtà la professione si è nel tempo declinata in rami molto differenti tra loro, dando vita a carriere a volte decisamente distanti da questa immagine.
Una di queste professioni psicologiche non cliniche è rappresentata dalla figura dello psicologo del lavoro, che affonda le sue radici nei primi anni del 900, quando gli studi sulla produttività industriale statunitense avevano richiamato l’attenzione sull’importanza del fattore umano.
Ma oggi di cosa si occupa esattamente uno psicologo in azienda?
Fondamentalmente di persone. Del loro benessere, del loro sviluppo, della loro soddisfazione e quindi di tutto ciò che permette alle organizzazioni di essere ambienti di lavoro sani, che producono utili economici prendendosi al contempo cura delle persone che contribuiscono al loro successo.
Vediamo ora brevemente quali sono le attività e gli strumenti di uno psicologo all’interno di un contesto organizzativo.
Generalmente, lo psicologo è inserito nella funzione Risorse Umane di un’azienda, funzione che si occupa dell’acquisizione, gestione e sviluppo del proprio capitale umano.
Lo psicologo può dunque svolgere le seguenti attività:
- Definire i profili delle persone da assumere sulla base dei requisiti delle posizioni vacanti in organigramma, elaborare strategie di reclutamento mirate per trovare potenziali candidati in linea con il profilo ricercato, gestire il processo di selezione utilizzando strumenti quali test, questionari e colloqui per individuare la persona maggiormente idonea a ricoprire un dato ruolo in uno specifico contesto.
- Analizzare le competenze presenti in un’organizzazione individuando margini di miglioramento e crescita sia a livello organizzativo sia individuale, identificare azioni di formazione che permettano ai singoli di sviluppare continuamente la propria professionalità, mettendoli nelle condizioni di rispondere in modo positivo alle costanti sfide lavorative e mantenendo pertanto alta la motivazione e la soddisfazione delle persone verso il proprio lavoro.
- Progettare i contenuti della formazione ed erogarla, utilizzando le proprie conoscenze sull’apprendimento in età adulta.
- Valutare il potenziale di successo delle persone in un determinato ruolo, utilizzando nozioni di psicologia delle differenze individuali e strumenti quali interviste, colloqui, assessment centers e test attitudinali.
- Fornire supporto psicologico nelle scelte di vita lavorativa e nei momenti di cambiamento progettando con le persone percorsi di carriera, di riqualificazione professionale e di outplacement.
Le “risorse umane”: le aziende sono fatte di persone
Ricordiamoci che i grandi successi di business non potrebbero esistere senza persone che con entusiasmo, competenza e dedizione ogni giorno lavorano per il raggiungimento di tali obiettivi. Queste persone però necessitano di essere continuamente messe nelle condizioni di fare il proprio lavoro al meglio da un’organizzazione che si prende cura di loro, ascolta i loro bisogni e sviluppa le loro potenzialità giorno per giorno.
Questo è appunto il compito della Direzione Risorse Umane e degli psicologi che vi lavorano all’interno.
Per un approfondimento:
Vuoi lasciare un commento?