Essere donne, madri e lavorare in sanita’. E’ il mix che rappresenta il primo fattore di stress ‘lavoro-correlato’ guardando le prime rilevazioni del Laboratorio Fiaso (Federazione italiana delle aziende sanitarie e ospedaliere) sul ‘Benessere organizzativo’, secondo le quali questo tipo di stress colpirebbe in particolare una neomamma su due per la difficile ricollocazione sul lavoro dopo il parto e per le possibili tensioni con i colleghi, a loro volta stressati dalle mancate sostituzioni delle maternita’.
Il laboratorio Fiaso e’ partito a inizio anno per rispondere all’obbligo per aziende pubbliche e private di misurare lo stress da lavoro correlato, coinvolgendo un campione rappresentativo di 16 aziende sanitarie e ospedaliere con oltre 60mila dipendenti.
Ad oggi, in attesa di ‘testare’ gli stessi dipendenti con dei questionari approfonditi, e’ stata stilata una ‘check list’ di possibili fattori di rischio, come assenze per malattia, lavoro notturno, reperibilita’ ma anche fattori legati alle relazioni sociali nell’azienda, alla formazione o alla gestione del lavoro. E al momento, il primo elemento di stress sembra essere la maternita’, non solo per chi la vive, ma anche, appunto, per chi la ‘subisce’, visto che, causa tagli dei budget regionali, in oltre il 60% dei casi le future mamme non vengono sostituite, aumentando il carico di lavoro per i colleghi che restano.
”E’ comprovato – spiega il Giancarlo Sassoli, coordinatore del laboratorio – che i sanitari sottoposti a maggior stress da lavoro correlato commettono anche piu’ errori clinici”. E non solo. Nel corso del convegno organizzato oggi a Messina, in collaborazione con l’azienda ospedaliera universitaria ‘G.Martino’ e’ emerso anche che il cattivo clima in azienda e’ tra le principali cause del boom degli incidenti ‘in itinere’, cioe’ quelli che avvengono andando o tornando dal lavoro, che ormai, dicono gli esperti, ”superano il dato degli incidenti sul lavoro”. Una casistica delle piu’ variegate, che va dagli incidenti stradali sulla strada da e per il lavoro, al ‘provvidenziale’ morso del proprio cane che ‘salva’ il lavoratore dalle otto ore di stress quotidiano.
Fonte: ANSA
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