Autostima: 6 suggerimenti per costruirla e potenziarla

autostimaL’autostima è la percezione, la valutazione (positiva o negativa) che si dà di sé.

Essa comprende tre aspetti:

  • cognitivo, che fa riferimento all’opinione che ognuno si costruisce  di sé;
  • emotivo, che si riferisce a ciò che ciascuno prova nei propri riguardi;
  • comportamentale, che si riferisce a come ci si comporta verso se stessi.

L’autostima ha origine a partire dai primi giorni di vita del piccolo e riguarda il rapporto che i genitori instaurano con lui, rapporto che dovrà essere all’insegna della sicurezza e della fiducia in sé stesso e negli altri. Il bambino inizia a farsi un’idea di sé in base alle risposte di amore e approvazione che gli adulti significativi intorno a lui saranno capaci di offrirgli. Lo sviluppo di un’immagine di sé, del proprio valore e del proprio definirsi dipende, quindi, già a partire da un’età precoce, dalla relazione, positiva o negativa, con le figure significative primarie.

Le diverse teorie psicologiche sull’autostima

In psicologia, orientamenti teorici diversi hanno definito e studiato  l’autostima: secondo la psicologia sociale, essa deriva dal rapporto fra aspirazioni e successi ottenuti. Vi possono essere fluttuazioni, ma anche un livello-base al quale l’autostima tende a ritornare. W. James (1890) la definisce come rapporto fra Sé percepito e Sé ideale. Il Sé percepito riguarda il modo in cui ci vediamo, ciò che crediamo di essere, mentre il Sé ideale è ciò a cui aspiriamo essere. Tale rapporto può assumere una valenza positiva o negativa.

Una bassa autostima nasce da un divario fra il Sé ideale e il Sé percepito.

Le  teorie psicodinamiche, affermano che se i bisogni del bambino vengono soddisfatti, egli vive un’esperienza di benessere e di gratificazione.

Quando la percezione dell’“oggetto cattivo” predomina, il  bambino vive uno stato di frustrazione e si costituisce come individuo con un’autostima fragile, cercando di confermare continuamente il proprio valore. Quando, invece, prevale l’“oggetto buono”, si  genera benessere ed un individuo con un’autostima positiva.

Quando il legame di attaccamento (Bowlby, 1980) con la figura di accudimento primaria è adeguato, il bambino  sviluppa un’immagine di sé positiva e schemi mentali che utilizzerà come base per i rapporti interpersonali futuri.

Secondo la psicologia dello sviluppo l’autostima si apprende e si costruisce nel tempo : ciò implica che essa è suscettibile di andare incontro a modificazioni, è possibile, cioè, che si apprendano comportamenti e schemi di pensiero nuovi, sulla base di una profonda conoscenza di sé stessi.

Essa è un indicatore della salute psicologica della persona, ha un’influenza sullo stato emotivo generale, che a sua volta influenza la motivazione e gli interessi (vi è una stretta correlazione fra bassa autostima e depressione).

Un’ipotesi più recente ( Bracken, 1993) afferma l’esistenza al vertice di un’autostima globale, appresa, influenzante i comportamenti attuali e in grado di predire quelli futuri, strutturata gerarchicamente; sotto di essa vi sono autostime specifiche, valutazioni personali su settori specifici. Quando in una di queste autostime (per es. : vissuto corporeo, successo scolastico etc) ci si sente fragili, anche se le altre sono soddisfacenti, il livello di autostima globale è basso.

Quando abbiamo un livello basso di autostima, come possiamo migliorare?

autostima-myselfInnanzi tutto teniamo presente che una bassa autostima non è una condizione immutabile e permanente, è piuttosto un segnale di allerta che ci indica che stiamo trascurando la nostra vera essenza, i nostri reali bisogni e sentimenti.

Prendendoci cura di essa, creiamo un fattore protettivo dagli eventi stressanti e dolorosi: una sana autostima è quella risorsa personale che contribuisce a rafforzare la resilienza di una persona; più facilmente, le esperienze stressanti, come già scritto in un mio articolo precedente, verranno trasformate in occasioni di apprendimento.

Ecco alcuni suggerimenti che, se costantemente attuati, possono aiutarci a nutrire la nostra autostima:

  1. Occorre essere consapevoli delle proprie risorse, dei propri limiti, dei propri sentimenti, dei propri bisogni e degli obiettivi che si intendono raggiungere. Ciò comporta la capacità di autoaccettarsi in tutte le nostre molteplici sfaccettature. Un esame profondo di noi stessi è una risorsa fondamentale che evita l’attenuarsi della nostra capacità di ascoltarci. La consapevolezza di sé nutre la fiducia in sé stessi, perché determina il rispetto per il proprio mondo interiore. Vivere in modo consapevole significa comportarsi in sintonia con bisogni e valori di appartenenza,dopo averli riconosciuti.
  2. Prendersi del tempo per dedicarsi a se stessi, per sviluppare le proprie potenzialità: una persona con buona autostima è quella che cerca di agire le proprie competenze in tanti campi. Tutti abbiamo bisogno di esprimerci, tutti abbiamo bisogno che le nostre capacità vengano riconosciute e approvate : non c’è nulla di meglio che dimostrarlo con tenacia ed intraprendenza ! Se si rimane nella propria zona di comfort il rischio è quello non di vivere, ma di sopravvivere, di accontentarsi passivamente : ben presto la nostra autoconsiderazione ne fa le spese e la vita stessa diviene priva di significato. Ecco perché è importante riconoscere e dare legittimità ai nostri bisogni : sono le fondamenta della motivazione. La capacità di delegare diviene qui fondamentale, ricordandosi sempre che non possiamo detenere il controllo di ogni cosa in prima persona.
  3. Porsi obiettivi che siano rispettosi delle nostre capacità, che siano realistici, che rispecchino cioè le nostre doti e che non siano il frutto di un voler accondiscendere il volere altrui. Più obiettivi conseguiamo, più la nostra autostima si rafforzerà.
  4. Assumersi la responsabilità che qualsiasi cosa facciamo, essa comporta dei rischi. Rischiare significa mettere in conto che gli eventi possano seguire una strada diversa da quella che ci eravamo inizialmente prefigurati.
  5. Accettare gli errori come parte integrante ed arricchente del proprio percorso esistenziale. Essi permettono un’autocorrezione ed una crescita personale.  Non vanno considerati come conferme della propria inadeguatezza, ma risorse che conducono ad una crescita. D’altra parte un errore viene giudicato tale, solo dopo che si è agito, solo dopo che si è valutato che quella certa azione non ci ha condotti là dove speravamo. Ma se abbiamo scelto di agire un certo comportamento anziché un altro, è perché credevamo che quello fosse il più opportuno in quel momento, in quanto soddisfacente i nostri bisogni.
  6. Analizzare il contesto in cui l’“errore” si è verificato mette al riparo da eventuali sensi di colpa che non sono salutari: è necessario cioè contestualizzare sempre ciò che è accaduto, chiedersi quali bisogni in quel momento si pensava di soddisfare e quali alternative si avevano a disposizione. In tal modo riduciamo le possibilità di ripetere quelle stesse azioni il cui risultato non ci ha soddisfatti ed il nostro senso di autoefficacia ne trarrà beneficio.

L’autostima, in definiva, si costruisce durante tutta l’esistenza, richiede un impegno costante, si modifica nel tempo ed è indipendente dal giudizio altrui.

Per incrementarla chiediamoci cosa stiamo valutando di noi stessi e perché quella determinata cosa la reputiamo così importante.

Rileviamo ed ampliamo le nostre risorse, ma rileviamo e accettiamo con atteggiamento non giudicante anche le nostre zone di vulnerabilità, imparando anche a convivere con esse.

 Qualunque sia la teoria adottata, occorre ricordare che l’autostima è un fiore che va annaffiato giorno per giorno. Il potere è dentro di noi, è nella cura che abbiamo di noi stessi, nelle capacità di volerci bene. (Pasini W., 2001)

Per approfondire il tema:

email

Permalink link a questo articolo: http://spazio-psicologia.com/psicologia-2/benessere-e-psicologia-positiva/autostima-6-suggerimenti-per-costruirla-e-potenziarla/

Vuoi lasciare un commento?

Loading Facebook Comments ...

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.