La prima esperienza di dipendenza che ognuno di noi ha è con la prima figura di attaccamento.
Bowlby, studiando il rapporto madre-bambino, e in particolare con lo studio delle risposte che la madre dà alle richieste di accudimento del piccolo e di come questi poi si relaziona col genitore, ha parlato di quattro stili di attaccamento: sicuro, insicuro-evitante, ansioso-ambivalente, disorganizzato.
Lo stile di attaccamento è molto importante durante la crescita poichè è la prima esperienza di relazione che il bambino ha. In base a questa, il bambino struttura la propria personalità e le successive relazioni interpersonali, dato che lo stile di attaccamento sarà riproposto anche nel resto dei rapporti affettivi, tra cui quelli di amore.
Un bambino con attaccamento sicuro tenderà ad essere esplorativo, sapendo che c’è una figura affidabile, amorevole e attenta ai suoi bisogni, per cui si sentirà tranquillo anche durante il distacco senza il timore di essere abbandonato. L’Altro è visto come positivo e accudente, e il bambino svilupperà un Sè positivo, gioioso e fiducioso in se stesso e negli altri.
Un bambino con un caregiver inaffidabile e a tratti rifiutante svilupperà un attaccamento di tipo insicuro-evitante. L’adulto, infatti, non si mostra sensibile alle richieste d’accudimento, per cui il piccolo tenderà a non chiedere aiuto all’altro ma ad affidarsi solo a se stesso. Per questo motivo, da adulto, le relazioni saranno vissute con poco coinvolgimento poichè l’Altro è stato interiorizzato come rifiutante perchè non si è degni di essere amati.
Un bambino con attaccamento ansioso-ambivalente interiorizzerà l’Altro come figura discontinua. La madre, infatti, non risponde costantemente ai bisogni del bambino, ma si mostra sia presente sia assente. L’esplorazione sarà caratterizzata dall’ansia e dalla paura dell’abbandono. Da adulto, le relazioni saranno vissute sminuendo il proprio Sè e sopravvalutando gli altri, amando l’altro in modo possessivo e con molta gelosia.
Infine, nell’esperienza di attaccamento disorganizzato, il bambino sviluppa un’immagine di sè e dell’altro negativa, la relazione è confusiva in quanto il piccolo cerca l’accudimento ma allo stesso tempo è spaventato dal caregiver. Da adulto, nelle relazioni di coppia, il soggetto tenderà ad essere dipendente e passivo dalla persona che ama, colpevolizzandosi laddove ci dovessero essere dei problemi di coppia.
Scritto da Valentina Costanzo.
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[…] ovvero dalla figura che finora si è presa cura del bambino e con la quale egli ha stabilito una relazione di attaccamento (Bowlby, 1969). I no rappresentano per il bambino, l’unico strumento a disposizione per […]