Profezia Maya: in Cina è panico per la “fine del mondo”, in alcune zone esaurite le scorte di candele

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In Cina migliaia di persone hanno preso sul serio la profezia che alcuni hanno ricavato dalle scritture maya, secondo la quale la fine del mondo avverrà tra pochi giorni. Lo scrive l’agenzia Nuova Cina, secondo la quale in alcune zone del Sichuan (sudovest) i negozi hanno esaurito le scorte di candele e fiammiferi.

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Laura Duranti – La mia Opinione:

Curioso vedere come una credenza possa trasformarsi in una “psicosi” di massa, tanto da portare interi paesi a compiere azioni del tutto inutili.

Così sta accadendo per la fine del mondo, prevista per il 21/12/12 e non solo in Cina. Non dimentichiamoci però che non è certo la prima volta che viene annunciato un evento terribile ad impatto mondiale, che poi puntualmente non si verifica, ma che nella sua attesa getta nel panico intere popolazioni. E’ utile ricordare ad esempio ciò che è accaduto nel passaggio da vecchio a nuovo millennio, con il famigerato e temutissimo Millenium Bug, che ha scatenato il panico fin dalla metà degli anni ottanta, per poi rivelarsi una clamorosa bufala. Ma il millennium bug non è certo l’unica.

Tanto per ricordarne un’altra, anche il 6/06/06 ha scatenato il panico, come numero del diavolo e dunque di imminente fine del mondo, favorendo il fiorire di feste, riti e preparazioni varie all’evento. E la lista potrebbe continuare a lungo.

Quel che è più curioso in tutto questo è che l’uomo non riesca ad imparare dall’esperienza passata. Ma perchè dunque persevera nel credere alle profezie e nel temere questi eventi? la paura della morte, del dolore e di perdere persone care, il timore della solitudine, di non essere in grado di far fronte all’ignoto e di non poter difendere chi si ama, sono alcune delle paure scatenate dall’idea di questi eventi. E questa paura supera anche la ormai forte razionalità che continui falsi allarmi avrebbero dovuto contribuire a creare negli anni.

E se state sperando che, svangato il 2012 con la paura del 21 dicembre, le cose si tranquillizzeranno finalmente, c’è chi è già pronto a farvi perdere ogni speranza. Se infatti (come è certo) dovessimo scamparla, ecco tornare l’incubo anche negli anni successivi: l’asteroide più famoso, Apophis, si avvicinerà alla Terra nel 2029 fino a diventare visibile ad occhio nudo (anche se pur sempre puntiforme, come una stella) e – secondo la comunità scientifica – potrebbe rischiare di colpire la Terra il 13 aprile del 2036 che, per ironia della sorte, sarà Pasqua.

Anche in questo caso si tratterà di un rischio semi-inesistente, ma già utile ad iniziare a scatenare il panico pre-apocalisse.

Insomma, come a dire che alla paura dell’uomo della morte, dell’ignoto e dell’imprevedibile non ci sarà mai una fine.

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