Spiegare il sesso ai bambini, educare alla sessualità e alla conoscenza del proprio corpo, quale genitore si trova perfettamente pronto a rispondere alle domande dei bambini che non credono più alla cicogna?
Partendo dal quotidiano martellamento di immagini che utilizzano il corpo della donna per attirare l’attenzione per ‘vendere’ un prodotto, in pubblicità come in televisione o su internet. Una sovraesposizione che non colpisce solo gli adulti, ma anche i bambini.
L’idea della donna che un bambino o bambina, può farsi è un’idea molto ampia e variegata, costruita e integrata sulla base di tutte le esperienze e relazioni significative della sua vita, dalla madre, la nonna, la sorella e le compagne di giochi, le vicine di casa e, insieme a queste, anche delle donne degli spettacoli televisivi o di altri canali comunicativi che utilizzano il corpo e la figura femminile, come strumento di commercializzazione.
Al bambino occorre, in questi casi, insegnare a dare un significato ai messaggiche provengono dai media, e quindi confrontarli con quelli che invece fanno parte del suo quotidiano e della vita reale. Quindi un’idea, un concetto di donna che può essere integrato, fortunatamente, in modo automatico, di molti aspetti e contenuti anche positivi e costruttivi.
A volte anche gli adulti sono disinformati o possono aver paura a parlare di sessualità.
Diversamente un altro concetto, anch’esso molto importante, che è molto più difficile da costruire e quindi da sviluppare in modo positivo ed efficace, è quello relativo alla sessualità e l’approccio con l’altro sesso: quello femminile, così tanto utilizzato e abusato dalle pubblicità di ogni tipo; quello maschile per quanto riguarda le bambine, che devono imparare a riconoscere come un potenziale partner /compagno, anziché come unico destinatario del piacere.
Imparare da piccoli è fondamentale rispetto alla possibilità di sviluppare da adulti una competenza alle relazioni connotate da sentimenti di autostima e rispetto di se degli altri, e una capacità di unire sessualità e sentimenti.
Quali sono gli aspetti più importanti, che un genitore deve tenere in considerazione al fine di facilitare una sana ed efficace educazione alla sessualità per i propri figli?
Parlare con i bambini di sessualità è importante, così come offrire il giusto ascolto alle loro domande.
I bambini sono curiosi di tutto: del loro corpo come quello degli adulti, degli oggetti, dei giochi e delle loro sensazioni ed emozioni. I genitori non possono rispondere col silenzio o l’imbarazzo alle domande che riguardano la vita, perché ai bambini, altrimenti, resta solo da imparare in modo incompleto e inesatto, dai coetanei e dai mass media.
Può succedere, infatti, che sappiano tutto sulla violenza e sulla guerra, sulla morte, ma non abbiano mai ricevuto conoscenze sul proprio corpo e sulle esperienze che questo offre quotidianamente, sul piacere che il corpo può dare e sulle infinite possibilità che i rapporti umani, sessuali, affettivi, emotivi possono riservare nel tempo della vita.
Cosa dire dunque ai bambini riguardo alla sessualità?
Nella dimensione familiare serve far capire che stare insieme è piacevole; che papà e mamma hanno una relazione tra loro; che il corpo del bambino e la sua fisicità è un valore; che ci sono momenti privati e momenti sociali; che si deve imparare a riconoscere e rispettare i propri bisogni e desideri, ma che sono importanti anche i bisogni e i desideri degli altri.
Insegnare che la sessualità ha un suo sviluppo nel tempo e gli apprendimenti sono progressivi.
Insegnare a fidarsi delle proprie sensazioni e intuizioni, cercando di rinforzare la competenza a sentire, oltre che a capire cosa è giusto e sbagliato, quindi riconoscere quando e a chi e a che cosa è necessario dire no, cosa è importante tenere segreto e cosa invece, raccontare (#abuso), altresì quando invece, dire si, selezionando le buone esperienze, che permettono di rinforzare i comportamenti desiderati.
Inoltre, che esiste uno spazio pubblico e uno privato e che ogni ambiente ha le sue regole che devono essere rispettate per capire la relazione con gli altri e con il mondo.
Spiegare che ci sono cose che si possono proibire, che, rifiutare non è grave, ma anzi, è molto più grave provare vergogna, disgusto e ossessione e rispettare se stessi è la prima regola da seguire.
Nello specifico ai genitori spetta l’arduo compito di guidare i bambini a riconoscere le proprie emozioni, per scegliere le esperienze e a rifiutarne altre, per vivere positivamente la propria mascolinità o femminilità , al fine di guadagnare la dimensione di benessere nel proprio corpo e di quello degli altri.
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